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Immagine del redattoreArianna Musso

Viareggio, la nautica e la scansione tridimensionale.

Venerdì, a Genova piove, il cielo è plumbeo e fa freddo. Arrivo al baretto della stazione, mia sosta del venerdì mattina quando devo andare in giro: latte macchiato, panino e focaccia. Il panino lo mangio subito mentre la focaccia l’ho promessa ad Alessandro di Italwinch.

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Direzione Viareggio per la nuova fiera della nautica “che vuole competere con Cannes e Montecarlo”: Versilia yachting rendez vous. Intanto se non mi mandava l’invito Guido di Termomeccanicaeolo io non ne sapevo neanche l’esistenza. Chiamo la Sesse:

  1. Sesse, ci andiamo assieme?

  2. Dove?

  3. Alla nuova fiera della nautica.

  4. Nooo, c’è sciopero all’asilo di Darietto, poi devo portarlo dai miei, poi…

Le cavallette! no, non la considera importante, altro che Cannes e Montecarlo.

Quindi prendo il treno alle 7.15 da Principe per portare la nuova novella della stampa 3D al settore della nautica. In borsa ho qualche brochure, le ancorette in resina metacrilica fatte sui disegni di Posidonia, il porta candeliere in acciaio fatto con Sisma, una confezione di biglietti da visita, il tablet con immagini di scansioni tridimensionali e stampe. Cosa cerco? Di seminare, dare qualche strumento tecnologico in più a chi si occupa di nautica. Cosa possiamo offrire? Modelli tecnici definiti anche mobili;

scansioni tridimensionali anche per scopi dimensionali; personalizzazione di piccoli elementi; stampa di prototipi funzionali e non. 

Arrivo a Viareggio e c’è il sole, un signore mi indica la strada per arrivare al porto.

  1. Sempre dritto fino al mare, poi a destra fino al ponte.

Ho imparato in questo primo anno in cui giro per le fiere a seguire la “gente vestita da fiera”, ma qui di gente non ce n’è proprio.

Non sono mai stata a Viareggio e quando arrivo al mare la spiaggia, le sdraio e la barchetta con l’arlecchino mi ricordano i films di Fellini. Giro a destra. Ancora niente “gente da fiera”, ci sono: signore sovrappeso, ragazzi di colore a chiedere l’elemosina, signori in bicicletta, ragazzette davanti ai negozi che sfoggiano i costumi da bagno collezione 2017.


Arrivo al ponte che unisce le due sponde di un canale, una barca a vela deve passare. Un addetto fa segno alla gente di sbrigarsi a passare, chiude due cancelli e alza il ponte lentamente. Non c’è vento e l’albero della nave passa vicino al ponte rialzato tra le urla dell’addetto.

Inizio finalmente a riconoscere qualche “gente da fiera”. Passato il ponte c’è l’entrata ma non possiamo entrare senza aver fatto il biglietto.

  1. Ma ho il codice che mi è arrivato via mail! Bisogna dire che è arrivato e già non si poteva fare il biglietto on-line!

Il signore da fiera è infuriato. Ci tocca fare un’altro giro sul ponte. Ma alla fine entriamo.

La fiera è piccola, più piccola di Genova, altro che Montecarlo. Gli stand sono semi deserti e la gente fa volentieri due chiacchiere.

Vedo una azienda che fa rivestimenti con qualche pallino che denuncia l’uso della scansione tridimensionale ad alta definizione ma lo stand sembra abbandonato e che si faccia scansione tridimensionale non è detto da nessuna parte, lo so io perché noi facciamo scansioni tridimensionali ad alta definizione sia a scopi dimensionali che per il reverse- engineering.


Parlando con le aziende rimangono tutti molto impressionati dal porta candeliere in acciaio.

  1. Ma davvero è stampato in 3D?

  2. Così come lo vede è come è uscito dalla  stampante. Senza lucidature o altro.

  3. Molto bello, molto tecnico.

  4. Naturalmente per fare questo bisogna progettarlo per sfruttare al meglio le caratteristiche della stampante e del materiale che si va ad utilizzare. Noi di Astrati possiamo accompagnarvi dalla progettazione alla Stampa.


I cantieri nautici di Viareggio si affacciano sul porto e gli stand rimangono ben incastonati tra mare e officine.

Torno da Termomeccanica Eolo Guido mi accoglie con una birra e una Camel. Lui è qui con la sua azienda per pubblicizzare il suo elevatore per yacht, un elevatore di lusso per persone diversamente abili, anziani e tutti coloro che hanno difficoltà ad usare le scale ma non vogliono rinunciare ad utilizzare il loro yacht.

  1. In questa foto si capisce l’ingombro e la reale grandezza.

  2. Molto elegante.

  3. Certo, è tutto in acciaio e vetro e scompare completamente.

  4. E si può usare per fare i tuffi? Secondo me dovresti fare un modello 3D da mettere nello stand… – Scherzo, ma non troppo.

Il sole e il caldo si sono fatti molesti per una che viene da Genova dove pioveva e gli stivali scamosciati inopportuni.

La fiera di Viareggio ha ancora un po’ di strada da fare prima di scalzare non dico Cannes ma anche Genova.

La nautica sembra ancora sorda alle nuove tecnologie, speriamo che a furia di bussare qualcuno apra la porta. E Astrati, servizi per la stampa 3D, sarà lì.

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