Il 17 gennaio arrivo in ufficio e la Silvia mi dice:
Ha chiamato uno, c’è un appunto sull’agenda. Forse però è uno scherzo.
Perché?
Boh, si chiama Rossi…
Apro l’agenda e lo chiamo, è un orafo e ha l’ufficio vicino a noi e deve produrre un atleta sugli anelli, ha sentito che la stampa 3D si usa anche in oreficeria e vorrebbe provarla.
Le possibilità sono due: o lo facciamo in resina castable oppure in resina metacrilica e lei si fa lo stampo in silicone.
In resina castable sarebbe?
L’orafo è un signore alto, sicuro di se. Un uomo pratico. Insieme a lui c’è un ragazzo giovane, non so se è il nipote.
La resina castable è una resina che fa le veci della cera persa: si fa il modello e poi lo si mette dentro uno stampo. Si cuoce in forno, la resina castable evapora e rimane la forma nello stampo dove poi si cola successivamente il metallo.
Come la cera persa tradizionale. Ma, visto che è una prova è meglio che mi fate la resina tradizionale così magari lo rifaccio più volte. Ma il disegno deve essere preciso.
Certo, cosa desidera?
Un atleta sugli anelli, ho qui qualche foto. Non ho
bisogno di un atleta in particolare ma la posizione deve essere giusta, i muscoli, le proporzioni del corpo devono essere quelle. I pantaloni poi sono particolari, così come la forma delle calze. Mi raccomando l’inclinazione degli anelli.
Certo, facciamo una prima prova, lei lo vede, lo revisioniamo e se va bene lo stampiamo.
Posso sapere quanto verrà a pesare, prima di stamparlo?
Certo.
Perché se dovesse pesare troppo potrei fare due parti da unire creando un vuoto al centro?
Certo.
Ma devo deciderlo una volta che ho il peso.
E il peso noi possiamo dirglielo una volta che abbiamo il modello.
Perfetto
Un uomo abituato a fare, domande precise, risposte semplici.
Enrico inizia a lavorare, il primo lavoro è la ricerca delle immagini per capire quali muscoli sono in tensione, quali no, le perfette posizioni degli arti. Successivamente inizia a modellare.
Mi sembra troppo muscoloso.
Guarda che i muscoli devono essere ben in tensione per stare in quella posizione. Forse devi ridurre la massa muscolare delle gambe.
Non ha i capelli, sarà un problema?
Non lo so.
Il modello viene molto bene, Enrico usa diversi programmi di modellazione tridimensionale assieme. Il signor Rossi fa la prima ed unica revisione, l’atleta deve avere i capelli. Il pantalone la riga più pronunciata. Il peso è coerente con l’idea che aveva e quindi non va né diviso né svuotato. Parte la stampa.
Il 26 di gennaio il positivo in resina metacrilica è consegnato al cliente che provvederà a fare la gomma siliconica e a fare la fusione in oro.
Questo è il risultato.
Bellissimo.
In realtà si poteva fare anche di una persona vera.
Cioè?
Fare la scansione e la stampa di un atleta vero.
Lo facevi stare tu, fermo, in quella posizione per tutto il tempo di una scansione?
Ma non ci si mette mica tanto.
E allora mettiti tu a croce sugli anelli, fermo immobile per il tempo di una scansione.
Va bene, però un’Arianna in oro?
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