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Immagine del redattoreArianna Musso

(Per)corsi a Tata Box- Astrati

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Qualche tempo fa, una domenica piovosa di febbraio mi armo di buona volontà, lascio figli, amici e marito a finirsi di guardare Guerre Stellari e vado a Palazzo Ducale. C’è What’s up Genova, un incontro in cui giovani imprese, cooperative e associazioni stanno lavorando per un nuovo sviluppo del territorio.

Girovagando tra i banchetti scopro le realtà più incredibili: c’è chi fa casse da morto biodegradabili, Boschi vivi, a chi si occupa della tonnara di Portofino.

Seduti tra i banchetti due ragazze che pubblicizzano la loro attività.

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  1. Non ditemi niente, devo capirlo dal vostro materiale informativo… TataBox, come simbolo una volpe…officina studio… vicino ad architettura… c’è internet…tanto internet: siete un’aula studio?

  2. Sì, offriamo aula studio, aule per ripetere a voce alta, corsi, libri… e siamo aperti tutti i giorni anche nel fine settimana e la sera.

  3. Io con gli studenti, soprattutto con gli studenti di architettura, ho un problema: non mi portano dei modelli stampabili.

  4. In che senso?

  5. Noi facciamo stampa 3D, modellazione, scansione e stampa e spesso  ci arrivano gli studenti di architettura che vogliono stampare dei modelli che non sono pensati per la stampa 3D.

  6. In che senso?

  7. In tanti sensi. Per esempio sono progettati spesso con SketchUp, che andrebbe bene in teoria ma in pratica sono pieni di superfici aperte, compenetrate, non solide.

  8. Non esistono dei programmi che li riparano da soli?

  9. Anche quello in teoria, in pratica se il modello è troppo incasinato no. E a volte riparare il modello costa più che la stampa. A volte invece, pensando di spendere meno, semplificano il modello.

  10. Meglio?

  11. No, perché se la casetta è un cubo pieno è meglio farlo con un’altra tecnica che non sia la stampa 3D che serve proprio per fare modelli complessi e il complesso spesso con la stampa 3D non vuol dire più caro.

  12. Bisognerebbe fare un po’ di alfabetizzazione tecnologica.

  13. Già, senza conoscenza è difficile anche crearlo un mercato. Ora ci troviamo nella situazione che il mercato dei modelli stampati in 3D potenzialmente c’è: gli studenti vorrebbero stamparsi il loro modello 3D, noi vorremmo stampargli il loro modello 3D ma non si riesce perché dopo che hanno passato magari un mese a fare il loro modello in SketchUp non se la sentono di spendere ore o denaro a rifarlo da capo. Giustamente anche.

  14. La soluzione sarebbe intercettarli prima, prima che si mettano a disegnare.

  15. Sì.

  16. Potreste venire da noi a parlarne.

  17. Nell’aula studio?

  18. Sì, a TataBox, in via Fieschi 69/R ingresso dalla galleria di Torre Piacentini. Magari facciamo qualche incontro divulgativo

Così nasce l’idea dei (per)corsi sulla stampa 3D, degli incontri divulgativi di informazione tecnologica.

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IL (PER)CORSO

Stampare in 3D si può. E spesso si deve. Soprattutto se sei uno studente alle prese con prototipi e modelli. Il corso vuole dare agli studenti di Medicina, Odontoiatria, Arte, Architettura e Ingegneria gli strumenti necessari per realizzare correttamente modelli per la stampa 3D. I professionisti di ASTRATI vi guideranno lungo un (per)corso composto da quattro incontri completamente gratuiti, che si terranno presso la sede di Tatabox Officina Studio.

INCONTRI

Martedì 18 aprile – h. 20.30

Introduzione alla Stampa 3D: tecnologie, certificazioni e campi di applicazione

Martedì 2 maggio  – h. 20:30

La progettazione 3D: creazione di modelli e ottimizzazione topologica

Martedì 16 maggio – h. 20:30

La scansione: dalla teoria alla pratica

Mercoledì 31 maggio – h. 20:30

Gli Strumenti: Autodesk Fusion360 in sostituzione di SketchUp

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