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Immagine del redattoreArianna Musso

Lampade e prototipi.


Questa settimana, quasi contemporaneamente sono arrivati due lavori quasi identici.

Ambedue sono arrivati tramite interposta persona.

“Salve Dottoressa, ho avuto il suo contatto da… avrei bisogno per un mio cliente che…”

Il primo era il prototipo di una lampada replicato per 4 volte composto da tre pezzi.

Il modello aveva un diametro complessivo di 25 cm e un’altezza di 9 cm circa.

La forma era semplice ma precisa.

La richiesta del cliente era che fosse bello da vedere, avevano già fatto una prova in FDM con risultati righettati, molto righettati. Avevano chiesto di farlo sempre in fdm ma con un post trattamento con l’acetone.

[ Il post trattamento con l’acetone è un sistema per cui si sciolgono con i vapori dell’acetone la parte superficiale dell’Abs estruso con la stampante fdm, sciogliendo la parte superficiale righettata (tipica delle fdm di bassa qualità) si ottiene una superficie liscia. Quindi si ottiene una superficie liscia, ma quali sono gli svantaggi?

  1. La perdita di informazioni: sciogliendosi l’abs porta via gli angoli vivi;

  2. lo scioglimento avviene in maniera incontrollata della superficie è solo in apparenza omogenea. Se questo può andare bene per fare la testa di Yoda non va bene per fare parti meccaniche con accoppiamenti. ]

Essendo un prototipo che richiedeva una buona restituzione estetica abbiamo consigliato una tecnologia in resina.

Il risultato doveva essere in bronzo quindi Enrico si è esibito in una colorazione virtuosistica cromata. La difficoltà di questo tipo di colorazione è che se la superficie non è perfettamente liscia la cromatura non avviene. Forse non è intuitivo per tutti sapere che il tempo di produzione in 3D dei pezzi è incredibilmente inferiore al tempo di colorazione (il tutto con il fatto che non piove e non c’è umido).

Il cliente aveva fretta, terribilmente fretta e abbiamo lavorato di sabato, domenica con capatine in ufficio notturne per caricare il materiale ma al colore non si può mettere fretta.

  1. Pronto Astrati, un pezzo è finito? posso passare a ritirarlo?

  2. No, non si è ancora asciugato il colore.

  3. Domani mattina?

  4. Signore, la consegna è tra quattro giorni.

  5. Ma un pezzo?

  6. No, non è ancora asciugato.

  7. Non potete asciugare con il phon?

  8. No, il colore ha i suoi tempi, non si può fargli fretta.

  9. Ma non potete lasciarlo così?

  10. No, non è ancora finito.

Il giorno seguente:

  1. Pronto Astrati? Posso passare a prendere due pezzi?

  2. No, il colore non è ancora asciugato e la consegna è tra tre giorni… se vuole glieli consegno non colorati.

  3. No, no.

  4. Allora dia il tempo al colore di asciugare…

Alla fine il cliente è venuto a patti con i tempi di asciugatura e i pezzi sono venuti perfetti e consegnati nei tempi richiesti.


Il secondo prototipo arriva con una mail simile:

“Ciao Arianna, un mio cliente avrebbe bisogno di…”

Sono una trentina di parti per 6 prototipi di lampada sperimentale.

Il cliente in questione è una persona che sa come si gestisce un prototipo anche perché ne ha fatti parecchi anche se mai con la stampa 3D. Mi fa l’elenco delle caratteristiche richieste, mi dà il Ral del colore da dare su una parte dei pezzi.

  1. Questa parte in plastica va poi accoppiata con l’altra parte in metallo che abbiamo già fatto fare in fresa.

  2. Questo è un prototipo estetico o funzionale? Chiedo io.

  3. Estetico, il funzionale lo faremo entro la fine dell’anno. Tanto non ho mai visto un progetto che esce facendo un solo prototipo.

Gli sorrido, vorrei abbracciarlo ma non è molto professionale.

  1. Fra quanto è pronto?

Concordiamo il giorno, mi chiede di avere parte dei prototipi prima e parte dopo. Li metto in macchina con tempi differenti e così gestisco i tempi di produzione e finitura.

Alla fine quando li consegno mi ringrazia per la puntualità e la precisione.

Dentro di me lo eleggo cliente dell’anno.

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