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Immagine del redattoreArianna Musso

Astrati si associa a Genova Makers’Village


Domenica 18 Dicembre Genova era invasa di sole. In zona Fiera le barche a vela sonnecchiavano tra la bonaccia e un leggero scirocco incastonate in un mare argenteo.

Il Marc, fiera internazionale dell’elettronica a Genova, è al primo piano, affacciata sui moli. Al piano di sotto Natale idea rumoreggia con i suoi scivoli in finta neve, panissa fritta, trofie avantaggiate e regalini variegati.

Mi viene a prendere Riccardo Montalbano assieme a Enrico Vergano e Andrea Bianchi.

Il banco di Genova Makers’ Village è grande, subito sotto le americane, vicino a dove avevamo il banco in Primavera. Sui tavoli disposti a quadrato ci sono i robottini che si muovono con le schede Arduino e due stampanti fdm, una aperta da montare e una chiusa. La prima stampa Yoda in colore rosso e la seconda stampa scatolette gialle.


La nostra brochure illustra le potenzialità della tecnologia. Sulle tovaglie verdi biglietti da visita di Astrati e della Sokar, azienda con cui siamo entrati da poco in contatto e con la quale spero riusciremo a tessere delle ottime relazioni. Intanto siamo tutti associati a Genova Makers’ Village che ci ha gentilmente invitato. Ma chi è il Genova Makers’Village? E da quale esigenza nasce?

In Italia esistono 6.399 start up innovative e tra queste 112 sono in Liguria. Sono i recenti dati di ottobre 2016 a indicare che la regione contribuisce solo dell’1,8% sul totale italiano, contro il valore assoluto della Lombardia, che vanta 1321 start up, pari al 21,7%.

Genova Makers’Village vuole agevolarne e incentivarne la nascita e lo sviluppo.


L’associazione mette a disposizione delle PMI, apparecchiature e sistemi per promuovere l’acquisizione da parte delle stesse di nuove tecnologie; svolge attività di consulenza e formazione applicata nel campo delle nuove tecnologie; collega aziende, centri di ricerca, investitori e produttori favorendo la convergenza degli stessi su progetti di sviluppo di tecnologie avanzate; offre ai giovani occasioni di socializzazione attraverso lo strumento della costruzione di oggetti ad alto contenuto tecnologico e momenti di svago costruttivi sempre ad alto contenuto; offre spazi per incontri ed iniziative di intrattenimento coerenti con i propri scopi; valorizza le competenze di tecnici esperti anche in pensione disponibili a mettere a disposizione delle nuove generazioni le proprie straordinarie capacità realizzative e progettuali; organizza manifestazioni, premi, corsi e concorsi.


Il Genova Makers’ Village si è insediato da ottobre negli spazi del BIC di Filse, funzionando come un incubatore nell’incubatore.

Infine con 240 mq a disposizione, tra il piano terra dedicato all’officina e il piano superiore alle start up, questo “Villaggio degli Smanettoni” può considerarsi anche uno showroom per le aziende, che hanno la possibilità di esporre i propri macchinari, in modo che altre aziende possano provarli, sceglierli, usarli.


Io Enrico e Riccardo ci scambiamo informazioni: che programma usi di slicing? Ma questo lo fa? Hai mai pensato di usare Fusion? Bisogna fare dei corsi di progettazione, non si può usare la stampa 3D solo per tirare giù i modelli da thingiverse…Li facciamo da noi, abbiamo lo spazio. Ci vediamo lunedì per parlarne?

Interessante è che il primo che mi ha parlato della volontà di costituire questa associazione è stato il professor Barberis proprio qua al Mark a maggio. Genova a bisogno di punti di incontro e di scambio come questi.

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