Giovedì 24 novembre 2016 alle ore 14:30 al Polo Universitario G.Marconi di La Spezia si è tenuta una conferenza dal titolo Additive Manufacturing in ambito navale per il Distretto Ligure delle Tecnologie Marine sponsorizzato dall’AITA.
Le Tecnologie Additive hanno avuto ampio utilizzo nell’aviazione, nell’aerospaziale e nel racing ed oggi vanno a bussare al campo della nautica.
I primi ad aprire la porta sono state le Marine Militari, ora iniziano ad interessarsi anche i cantieri mercantili e da diporto. Perché?
Perché la tecnologia ha fatto, e sta facendo, grandi passi avanti e le macchine che stampano in additivo sono diventate altamente performanti, aumentando le possibilità di dimensione, precisione, velocità e performance.
Si è parlato di stampi in sabbia silicea, dove lo stampo in sabbia a perdere (fino a 8 metri di lunghezza) viene stampato in Tecnologia Additiva (leggi Stampa 3D) e successivamente là vi viene colato il metallo in maniera tradizionale.
Si è parlato di
EBAM e dei materiali che può utilizzare. L’EBAM è una Tecnologia Additiva a deposizione di metallo che raggiunge grandi dimensioni; possiede il suo sistema integrato di CLC- Closed Loop Control, per il controllo integrato della qualità, che fornisce dati di monitoraggio e processo.
Per le piccole dimensioni si è parlato della MagnetoJet (brevetto della Vader Systems, LLC), un sistema prototipale, presentato a Chicago a settembre di quest’anno, che unisce la stampa in metallo a deposizione con la stampa a getto e l’elettromagnetismo: un esempio di come le tecnologie si moltiplicano.
In generale le grandi dimensioni, sia in plastica che in metallo, sono la grande svolta della Tecnologia Additiva e il vero motivo per cui ad oggi si può guardare alla nautica: la Stampa 3D è uno strumento, un aiuto alla produzione, utile è là dove gli altri mezzi non arrivano.
Uno dei problemi che la Tecnologia Additiva aiuterà a risolvere è l’obsolescenza delle parti di ricambio e la riduzione delle scorte. La Tecnologia Additiva porterà alla creazione di un nuovo modello di Supply chain efficiente.
E’ stato citato la Uss bataan (lhd 5), dove, grazie alla Tecnologia Additiva (Stampa 3D), vengono costruite le parti di ricambio direttamente a bordo. Il primo esempio compiuto sulla Bataan, portaerei della la Marina Militare Americana, risale al 2014. Due componenti erano stati danneggiati da un atterraggio di uno dei suoi aerei. Con una produzione tradizionale ci sarebbero voluti dai due ai tre mesi per la loro sostituzione; grazie alla Tecnologia Additiva in 35 ore dalla ricezione dei disegni cad sulla nave i pezzi erano pronti per il trattamento termico e la verniciatura.
Un altro campo per cui la nautica può trarre vantaggio dalla Tecnologia Additiva è per le prove in vasca e similari. Si possono creare rapidamente e con alte precisioni modelli in scala per effettuare test idraulici e fluidodinamici sfruttando così al meglio la teoria della similitudine.
L’aumento dei materiali non toglie comunque un elemento fondamentale che è il coating. Il cattivo servizio che fanno i mezzi di informazione alla Stampa 3D è il pensare che dalla stampante debba uscire un prodotto fatto e finito quando invece il prodotto deve essere post-lavorato e probabilmente rivestito.
In questi ultimi anni vi è stata una grande diffusione delle stampanti a basso costo e questo favorirà nuove applicazioni perché abbiamo notato che chi già la utilizza (magari in casa e con un modello low cost) sarà ben predisposto a studiare nuove applicazioni con Tecnologie Additive più performanti. Quello che deve cambiare è la mentalità di produzione, da chi disegna a chi gestisce.
Astrati è una società di consulenza, co-progettazione e servizi per la scansione e la stampa 3D che Vi aiuterà ad introdurre queste nuove tecnologie all’interno della vostra azienda.
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